Silvia Giambrone. Certe Cose

La Fondazione Nicola Del Roscio presenta da giovedì 15 settembre 2022 a venerdì 7 ottobre 2022, una nuova mostra dal titolo Certe Cose, personale di Silvia Giambrone e primo appuntamento del ciclo espositivo dedicato alla Project Room degli spazi di via Crispi 18. Con questo ciclo inedito di esposizioni pensate appositamente per la Project Room, la Fondazione Nicola Del Roscio dà avvio a un nuovo corso del proprio progetto culturale, con l’obiettivo di dare corpo a un osservatorio sulla produzione italiana contemporanea. Gli artisti sono invitati a intervenire attraverso progetti di sperimentazione e ricerca a proposito dei più urgenti temi della contemporaneità.

“Certe cose sono come la Bellezza
che è morta da tempo: solo l’acqua profonda del pozzo può lavarle e destarle.”
– Emanuel Carnevali

Non sempre gli oggetti mantengono le loro funzioni originarie. Questi, una volta cessata la loro neutralità, mutano il significato che a loro viene attribuito, possono diventare “Certe Cose”, trasmettendoci sensazioni e risonanze emotive del tutto inconsuete. Certe volte, quegli stessi oggetti diventano simbolo di inquietudini, altre sono portatori di valori condivisi ed eredità culturali, come un colletto ricamato, o un paio di posate. “Certe Cose” sono silenziose e sole, celano meccanismi sottesi di potere e assoggettamento e le stesse opere in mostra non hanno bisogno di un legame che le connetta, vivono come entità a sé stanti. Accostando l’architettura asettica della video-performance, alla light box appesa a parete, l’artista non vuole creare un discorso unitario tra le opere quanto una riflessione. In questo modo Cutlery (2016) ci riporta a un ambiente domestico e familiare, allo stesso tempo ambiguo e disturbante. In Atto unico per mosche (2018), prodotto dalla Fondazione Pietro e Alberto Rossini di Briosco, torna l’idea di risonanza e corrispondenza tra persone ed oggetti, spazio e tempo. Protagoniste del film sono due donne che si relazionano senza incontrarsi. Collar 6 (2022) mostra la radiografia di un oggetto familiare e universalmente riconosciuto come un colletto ricamato, come un segno penetrato nel corpo, la cui potenza simbolica fa emergere la sua provenienza culturale. L’atto del ricamo, infatti, storicamente concepito come una pratica tradizionale femminile, diviene un oggetto-segno, che secondo il pensiero di Judith Butler, è ci trasmettono, scatenando una eco diversa in ognuno di noi su quello che “Certe Cose” performativo e si scrive sul corpo, costruendone la sua identità.

Il nuovo corso del format #Project Room dà la possibilità di entrare ancor più nel vivo del processo creativo dell’artista, in occasione dell’opening infatti Silvia Giambrone darà simbolicamente avvio alla mostra con un momento di lettura pubblica di una selezione di scritti di autori vari, tra cui “Certe Cose” di Emanuel Carnevali, fondamentali per la comprensione del suo lavoro. Poesie e testi in cui l’artista ha ritrovato una risonanza con le proprie opere, in quanto espressioni dell’introiezione dei rapporti di potere. Il pubblico è così invitato a prendere parte al vissuto emozionale dell’artista.