Piero Golia. The End

Un intervento inedito, appositamente concepito per gli spazi di via Francesco Crispi 18, dell’artista Piero Golia (Napoli, 1974), e curato da Pier Paolo Pancotto.

La mostra, che costituisce la prima personale in Italia presso un’istituzione privata dell’artista presenta un progetto originale che prende forma all’interno di un dialogo sottile fatto di eco e rimandi verso il contesto storico e culturale che lo accoglie. Una grande sorpresa per il pubblico, invitato a lasciarsi travolgere dallo stupore della partecipazione, che caratterizza la pratica artistica di Golia.

Il lavoro si sviluppa attraverso alcuni dei mezzi espressivi più ricorrenti nel sistema operativo dell’artista, che mescola installazione, video e performance. L’opera si lega idealmente a un intervento compiuto a Villa Medici nel 2016 collegato, a sua volta, a una performance tenuta presso la stessa Accademia nel 2002. La prima tappa di questa performance in più atti, coinvolgeva un gruppo di musicisti impegnati a eseguire una marcia che, come un’eco, risuonava dal fondo del giardino e avanzava verso la Villa, fino a interrompersi prima che il pubblico riuscisse a vederne gli autori. In seguito, questa azione si è evoluta nella nuova performance, del 2016, che alternava l’esecuzione musicale condotta dai medesimi interpreti, resi finalmente visibili, a momenti di silenzio, per concludersi con l’apparizione della scritta ‘’to be continued’’ premonitrice di un possibile, per quanto non scontato, prosieguo dell’opera.

La nuova azione, realizzata in esclusiva per L a F o n d a z i o n e , raccoglie l’eredità di queste opere, riflette sul portato partecipativo della performance e si configura come un’ideale conclusione di una ‘’trilogia romana’’ – avviata nel 2002 e sviluppata nel 2016 – mantenendone inalterato lo spirito. Questa nuova tappa nella ricerca di Golia mette in campo l’utilizzo congiunto di molteplici linguaggi e mira a coinvolgere integralmente i visitatori in un clima di festa e di sorpresa. Anche in questa circostanza, come di consueto nella pratica dell’artista, i soggetti trattati si articolano sempre intorno alla riflessione e alla messa in discussione dei confini tra realtà e finzione, oggettività e soggettività, essere e apparire.

Per l’occasione, gli spazi privati de La Fondazione, adibiti a project room, ospiteranno delle nuove produzioni dell’artista Radu Oreian (Târnăveni, 1984).